Furio Camillo di Collalto
traditore innamorato
Prefazione della Principessa Trinidad di Collalto e San Salvatore
Prende l’anima l’immagine di Giuliana rifugiatasi nella torre nord del castello, genuflessa davanti alla croce sulla parete dove, in un mascherato anfratto, erano stati rinvenuti secoli prima i miseri resti di Bianca. È immersa nella preghiera, il capo chino e il volto coperto dalle mani per trattenere le lacrime, mentre nel castello divampa il saccheggio. Si è rifiutata di abbandonare Collalto e prega affinché il ripiegamento dei congiunti in luoghi sicuri vada a buon fine. Nella torre irrompe Furio Camillo brandendo la spada, Giuliana lo guarda senza paura, lui rimane immobile, lo sguardo arrogante e penetrante di Furio è il primo a far nascere in Giuliana un sentimento fino a prima ignoto. Parte da qui tutta la storia, che è anche una storia d’amore. Si muove nel contrasto tra pietà e barbarie, tra pace e guerra, tra armonia e distruzione il racconto di Antonio Menegon, contrasto che raggiunge il suo apice quando nel carnefice cominciano ad annidarsi sentimenti di passione per la sua vittima. A dimostrazione che l’amore può beffarsi anche dell’animo più malvagio. Il tutto si compie nel contesto storico di un Cinquecento lacerato da quei conflitti civili e religiosi che coinvolsero regni, principati, casati, nobiltà, chiese, vescovi. Contrasti e sussulti che si manifestarono anche nelle terre a ridosso delle inquiete sponde del Piave e non potevano certo risparmiare, vista la sua posizione strategica, la vita del castello di Collalto. Mentre Venezia, all’apice della sua potenza, non si accontentava di dominare i mari ma mirava anche al controllo del continente. Affiorano nel racconto, oltre a quelle della devastazione e del sangue, le mmagini di quell’immenso universo che popolava Collalto e San Salvatore, i momenti delle feste e del lavoro, del pane e del vino. A ravvivare i ricordi del destino condiviso di quella vasta comunità, ricordi che ancora non si sono perduti.
Trinidad di Collalto e San Salvatore
TRAMA DEL ROMANZO (ISBN 978-88-97761-08-2): La vicenda, ambientata nel 1585, ripercorre uno dei momenti più oscuri e intriganti della storia del nobile casato Collalto. Furio Camillo, un rampollo irrequieto e spregiudicato, assalta il castello di famiglia, fa scempio dei beni, profana la chiesa e rapisce una giovane contessa della quale si innamora. Inizia poi una precipitosa fuga verso la terra dei Gonzaga, passando da Praderadego, Zumelle, Feltre, dal Tirolo e dal Garda, sfidando le avversità del territorio e i banditi, con le truppe della Serenissima Repubblica di Venezia alle calcagna.
La vicenda fa da sfondo alla storia di un amore improvviso e devastante tra la vittima, la bella contessina Giuliana di Collalto, e il suo “carnefice”, Furio Camillo, fino all’epilogo finale.
Il racconto è occasione per parlare della leggenda di Bianca, delle apparizioni della Madonna del Ramoncello, dell’Ospedal del Piave, delle opere d’arte conservate nella Cappella Vecchia dentro il castello di San Salvatore e dell’antica Pieve di San Pietro di Feletto. E per soffermarsi su fenomeni quali il banditismo, su storie e leggende dei luoghi toccati dal ribaldo in fuga. Ogni tappa è occasione per approfondimenti e curiosità del Rinascimento veneto e trevisano. Il romanzo prende spunto da una vicenda realmente accaduta ed è frutto di approfondimenti condotti presso l’Archivio di Stato di Venezia e su numerosi testi storici. Ambientato sul finire del Cinquecento, il libro presenta ampi scenari di vita della nobiltà e del popolo. Le singolar tenzoni tra cavalieri, la Barriera del 1599, le fiere e i mercati, la figura di Rambaldo XIII di Collalto, condottiero citato dal Manzoni nei Promessi Sposi, e poi le pietanze consumate e i vestiti indossati, la ferocia dei briganti e la vita grama del popolo, in un quadro che rappresenta, a tinte forti, il vivere all’epoca del Rinascimento veneto e trevisano.
La prima presentazione del libro Furio Camillo di Collalto traditore innamorato ha avuto luogo a Collalto (Susegana-TV) martedì 6 maggio 2014.
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